Quarta parte dell’Anello del Nibelungo via satellite da New York
MARTEDì 14 FEBBRAIO 2012
ore 19
via satellite al cinema
dal METROPOLITAN OPERA di NEY WORK
Richard Wagner
Il crepuscolo degli dei
Götterdämmerung
Nuova produzione
Quarta parte dell’Anello del Nibelungo (terza giornata)
Compositore: Richard Wagner
Libretto: Richard Wagner
Direttore: Fabio Luisi
Brunilde: Deborah Voigt
Gutrune: Wendy Bryn Harmer
Waltraute: Waltraud Meier
Siegfried: Jay Hunter Morris
Gunther: Iain Paterson
Alberich: Eric Owens
Hagen: Hans-Peter König
Produzione: Robert LepageDirettore associato: Neilson Vignola
Scenografia : Carl Fillion
Costumi: François St-Aubin
Programmazione luci: Etienne Boucher
Video Image Artist: Pedro Pires
Durata approssimativa: 5 ore e 50 minuti
Cantato in tedesco con sottotitoli
La trama
Prologo
Di notte sulla rupe delle Valchirie, le tre Norne, figlie di Erda, tessono il filo del destino. Esse narrano di come Wotan abbia ordinato di abbattere il frassino del mondo, dal quale un tempo fu ricavata la sua lancia, e di accatastarne il legno intorno al Valhalla. L’incendio della pira segnerà la fine dell’antico ordine. All’improvviso la corda si spezza. Cessata la loro eterna sapienza, le Norne ritornano negli abissi della terra.
All’alba appaiono Sigfrido e Brunilde. Dopo aver lanciato su di lui un incantesimo protettivo, ella lo manda a compiere le sue gesta eroiche in giro per il mondo. Come pegno del suo amore, Sigfrido le lascia l’anello preso dal drago Fafner ed ella gli offre in cambio il suo cavallo, Grane. Sigfrido parte per le sue avventure.
Atto I
Nella sala dei Gibicunghi sulle sponde del Reno, Hagen consiglia al suo fratellastro Gunther e alla sua sorellastra Gutrune di rafforzare il loro dominio attraverso i vincoli del matrimonio. Suggerisce Brunilde come sposa di Gunther e Sigfrido come marito di Gutrune. Poiché soltanto l’eroe più forte può attraversare il fuoco sulla rocca di Brunilde, Hagen propone un piano: una pozione farà in modo che Sigfrido si dimentichi di Brunilde e si innamori di Gutrune. Egli andrà inoltre a conquistare Brunilde, rivendicandola per Gunther. Quando dal fiume giunge il suono del corno di Sigfrido, Hagen lo chiama a riva. Gutrune gli offre la pozione. Sigfrido la beve e le confessa immediatamente il suo amore. Quando Gunther gli descrive i pericoli che deve affrontare per conquistare la sposa prescelta, Sigfrido si offre di usare l’elmo magico Tarnhelm per trasformarsi in Gunther. I due uomini sigillano un patto di sangue e partono per la loro missione.
Waltraute, angosciata per l’imminente distruzione del Valhalla, si reca alla rocca di Brunilde e prega la sorella affinché restituisca l’anello alle legittime proprietarie, le Figlie del Reno, in modo da salvare gli dei. Brunilde rifiuta e dichiara che non potrebbe mai separarsi dal dono di Sigfrido. Waltraute si allontana in preda alla disperazione. Quando ode il corno di Sigfrido in lontananza, Brunilde è felicissima, ma viene colta dal terrore quando davanti a lei compare un estraneo, il quale la rivendica come sposa di Gunther e strappa l’anello dalla sua mano.
Atto II
Di notte, fuori dalla sala dei Gibicunghi, il padre di Hagen, Alberich, appare come in sogno davanti al figlio e lo esorta a riprendersi l’anello. All’alba giunge Sigfrido. Hagen convoca i Gibicunghi per accogliere Gunther, il quale fa il suo ingresso con l’umiliata Brunilde. Quando vede Sigfrido, la donna infuriata lo denunzia, ma egli è ancora sotto l’effetto del filtro magico e non comprende il motivo della sua rabbia. Avendo notato l’anello al dito di Sigfrido, Brunilde esige di sapere da chi lo abbia ricevuto, dal momento che le è stato strappato, apparentemente da Gunther, proprio la sera prima. La donna accusa Sigfrido di aver rubato l’anello e afferma che egli è suo marito. Sigfrido protesta, giurando sulla lancia di Hagen di non aver fatto nulla di male.
Brunilde ora vuole solo vendetta. Hagen si offre di uccidere Sigfrido, ma la donna gli dice di aver protetto il suo corpo con la magia—ad eccezione della sua schiena, poiché sapeva che egli non l’avrebbe mai volta verso il nemico. Gunther esita ma poi si unisce al complotto per uccidere Sigfrido.
Atto III
Sigfrido, separatosi dai suoi compagni di caccia, incontra le tre Figlie del Reno sulle rive del fiume. Queste gli intimano di restituire loro l’anello ma egli rifiuta per dimostrare di non temerne la maledizione. Le Figlie del Reno predicono la sua imminente morte e scompaiono all’arrivo di Hagen, Gunther, e degli altri cacciatori. Incoraggiato da Hagen, Sigfrido racconta della sua giovinezza e della sua vita con Mime, della forgiatura della spada Nothung e della sua lotta contro il drago. Mentre parla, Hagen gli fa bere un antidoto al filtro magico. Riacquistata la memoria, Sigfrido narra di come abbia attraversato le fiamme e risvegliato Brunilde. A questo punto, Hagen gli trafigge la schiena con la lancia sulla quale Sigfrido ha prestato giuramento. Quando Gunther esprime la sua indignazione, Hagen sostiene di aver vendicato un falso giuramento. Dopo aver dedicato le sue ultime parole a Brunilde, Sigfrido muore.
Intanto nella sala, Gutrune si chiede cosa sia accaduto a Sigfrido. Quando viene portato dentro il suo corpo, la donna accusa Gunther di averlo ucciso, ma egli indica Hagen come responsabile. I due uomini si contendono l’anello e Gunther viene ucciso. Quando Hagen cerca di prendere l’anello, il corpo esanime di Sigfrido solleva il braccio minacciosamente. Brunilde fa il suo ingresso e ordina con grande calma di innalzare una pira funeraria sulla riva del Reno. Ella denunzia gli dei incolpandoli della morte di Sigfrido, prende l’anello dalla sua mano e lo promette alle Figlie del Reno. Poi dà fuoco alla pira e si lancia tra le fiamme. Il fiume straripa e distrugge la sala. Hagen, nel tentativo di afferrare l’anello, viene trascinato nelle acque dalle Figlie del Reno, che gioiosamente si riappropriano del loro oro. In lontananza, il Valhalla e gli dei vengono avvolti dalle fiamme.